IL DEPOSITO DOMICILIARE DEI RIFIUTI, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA E LA STRAVOLGENTE INTERPRETAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE SANGIOVESE !

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 Un lettore della comunità sangiorgese ci ha inviato le seguenti foto spiegando: questi rifiuti sono stati depositati non dal titolare dell’area ma da altro soggetto abitante nelle vicinanze che si rifiuta di fare il deposito domiciliare.Altro aspetto palesemente illegale è che tali rifiuti siano ivi abbandonati da venerdì scorso, in giorni e in ore in cui per chiunque il deposito dinanzi alle proprie abitazioni non è consentito. Abbiamo deciso di approfondire per vederci chiaro.
Udite, udite cittadini sangiorgesi, ci sono novità imperdibili sull’amata (e/o vituperata, de gustibus…) raccolta differenziata domiciliare ovvero “porta a porta” dei rifiuti.
Siete stanchi di attenervi agli orari e ai giorni previsti dal calendario diffuso in massa a tutta la cittadinanza e del divieto di deposito in orari diversi dalla fascia oraria che va dalle 20 a mezzanotte?
Siete stanchi di avere l’immondizia per casa e non sapete come liberarvene bypassando tutte le regole e le prescrizioni che attengono alla raccolta domiciliare porta a porta?
Sappiate che da oggi in poi il vostro sogno dei vecchi cassonetti-discarica lontani dal domicilio e dalla proprietà e aperti al pubblico senza limiti orari, 24 ore su 24 ore, è ritornato.
A sancirlo in un caso che farà storia e rivoluzione in paese proprio coloro che dovrebbero controllare l’osservanza delle prescrizioni circa il deposito dei rifiuti e la raccolta domiciliare: nientepopodimeno della Polizia Municipale di San Giorgio del Sannio.
Codesta, a fronte di denunce da parte di altri concittadini concernenti gravi e sistematici abbandoni del tutto incontrollati di rifiuti in proprietà altrui e finanche in giorni in cui non è attiva alcuna raccolta come la domenica, per ben due volte (il caso è reiterato e perciò sottoposto ad attenta riflessione e cognizione di causa da parte dei Vigili Urbani) ha ritenuto legittima la prassi incoercibile e maniacale di una cittadina di origini rumene – affittuaria gratuita della proprietà in agro di Cesine del sannazareno dottore Gianfranco Pepe, già denunciato per avere costruito e apposto su un settecentesco edificio di proprietà altrui una canna fumaria in amianto (e ancora non è stata rimossa, vedasi nota Polizia Municipale Prot. n.2209 del 12.10.2012!)- di depositare a qualunque ora del giorno e in qualunque giorno della settimana i rifiuti che via via produce e di liberarsene abbandonandoli nella proprietà di un sempliciotto (ma fino a un certo punto) cittadino sangiorgese che paga la TARI solo per la residenza in Ginestra, non anche per quella di cui è proprietario in agro di  Cesine!
La scriminante secondo la polizia municipale del feudo sangiorgese sarebbe l’autorizzazione del proprietario (sic!).
Ne consegue giocoforza -se la legge non è ad personam ma uguale per tutti- che chiunque può fare altrettanto e ne è garante -badate- la polizia municipale.
Basta il titolare di un’area o di un pezzetto di terreno il quale annuisca e acconsenta (per disinteresse e/o in quanto inconsapevole delle conseguenze di legge)  e la discarica abusiva è bella e servita, con la complicità delle autorità preposte ! 
Non sono nati così nella svergognata Campania gli sversamenti di rifiuti tossici in campi coltivati conferendo la camorra ai titolari dei terreni inquinati mortalmente, solo le briciole di una oltremodo remunerativa attività illecita?
L’autore della presente segnalazione di una così stravolgente e sui generis interpretazione della legge da parte della sangiorgese polizia municipale ci confida che auspica di essere sentito e poter conferire quanto prima con la Magistratura in quanto c’è, in effetti, anche dell’altro: la signora rumena, già denunciata per aggressioni fisiche e furti vari a vari malcapitati, millanta credito -udite, udite- presso il pubblico ufficiale Vincenzo Genito, ora Comandante della Polizia Municipale di San Giorgio, al punto che Questi viene dalla stessa confidenzialmente denominato come “Vincenzo ‘A pecora”, ovvero con  l’appellativo paesano o, se preferite, lo pseudonimo “amicale” con cui questi era noto a tutti ancora prima di indossare la divisa. La stessa rumena parlerebbe del pubblico ufficiale come di amico personale  che può dare referenze positive sul suo conto.
Dimenticando purtroppo che oltre e prima delle referenze personali e soggettive, vale il comportamento fattuale e l’osservanza della legge da parte di chiunque e non gli artifici per aggirarla…
D’obbligo -dato il caso ed il generale interesse nell’ambito della comunità- sentire in merito e pubblicamente il sindaco di San Giorgio e l’assessore alla Igiene Urbana Saccavino.
Gli attivisti del Comitato sangiorgese Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

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